Una scuola che dà la possibilità di prestare volontariato è una scuola che ha a cuore i propri studenti e la loro crescita.
Spesso si sente dire che la scuola non prepara alla vita, ma è solo uno sterile ed avvilente nozionificio; il progetto BFSolidale è la prova dell’esatto contrario, perché prestare servizio gratuito è una grande occasione formativa ed umana.
Alle superiori si fa il proprio ingresso molto giovani, si trascorrono gli anni di più intensa crescita e se ne esce (quasi?) adulti: è evidente che, per una formazione che possa dirsi quanto più a 360 gradi, siano fondamentali anche stimoli e momenti di crescita umana e di sviluppo di intelligenza emotiva.
Il progetto, ripartito dopo lo stop forzato per la pandemia, ha riscosso un buon successo: all’incirca centoventi sono stati gli studenti iscritti nello scorso anno scolastico, che hanno prestato servizio presso 10/15 associazioni, tra cui Save The Children, il Patronato di Carpendo, l’Antica Scuola dei Battuti, Mani Tese- Non solo un pacchetto regalo, Centro solidarietà Don Vecchi, Patronato Sacro Cuore. Quest’anno i numeri si stanno riconfermando.
Raccogliamo qui di seguito le esperienze di alcuni studenti che hanno voluto condividere con noi la loro esperienza.
Carlo, Parrocchia Sacro Cuore
“Ho piacere a raccontare la mia esperienza, non tanto perché sia eccezionale o perché mi ritenga un esempio da seguire, quanto piuttosto perché, come ha fatto bene a me, sono sicuro che potrà farlo a qualcun altro, che spero di raggiungere con queste righe.
L’anno al doposcuola non è stato certo una passeggiata, perché è un impegno ed in quanto tale esige serietà, ma è stato arricchente e spesso divertente: insomma, una sfida continua. Avere a che fare con i bambini richiede pazienza e se, poi, c’è anche il problema della lingua la sfida si fa alquanto tosta. Con loro si intraprende un vero e proprio cammino, che inizialmente ha una velocità di crociera estremamente lenta, destinata tuttavia a farsi sempre più veloce e leggera, impreziosita dalle relazioni che si riescono ad instaurare.
Due sono i momenti che conservo col sorriso: il primo ha a che fare con i Bravi di Manzoni, il secondo con l’ostico tedesco. Un giorno, mi ritrovai a leggere le prime pagine de I Promessi Sposi con un ragazzo, R., che, a detta sua, “detestava le ore di antologia a scuola”. In un primo momento, mi ero gettato nello sconforto, conoscendo bene i suoi sentimenti avversi alla Letteratura, poi, però, mi misi accanto a lui ed iniziammo a leggere. Fermandoci ad ogni riga, capii che il problema, per lui, non era la materia, ma il fatto che la lingua manzoniana non gli fosse comprensibile: sostanzialmente, riteneva quel momento una perdita di tempo perché non capiva cosa stesse leggendo. Così, iniziammo a parafrasare quelle frasi che gli suonavano così astruse, rendendole più comprensibili e continuammo a leggere anche dopo lo scadere delle due ore di lezione: gli stava finalmente piacendo. Qualche settimana dopo, alla verifica, prese orgogliosamente un bel voto.
Qualche settimana fa, invece, mi misi a fare un po’ di esercizi di tedesco con A. Lui l’italiano proprio non lo parla e di tedesco sa molto poco: l’unica via di comunicazione era quindi l’inglese. Alla fine, tra disegni, gesti, spelling ripetuti all’infinito e tante risate, entrambi abbiamo imparato qualcosa.
“Mi chiamo Sabina e durante l’anno scolastico 2022-2023 ho partecipato al progetto BF solidale presso Save the Children. È stata un’esperienza che mi ha dato una grande soddisfazione personale e che mi ha fatta sentire d’aiuto. Si può solamente immaginare quanto possa essere difficile frequentare una scuola in una lingua che non è quella che si parla a casa con i proprio genitori, perciò se si può dare una mano ai bambini, anche solamente con i compiti, è importante che venga fatto per interesse personale oltre che in ambito scolastico. Spero che il progetto possa procedere e che anche altri studenti lo trovino altrettanto piacevole”.
Sara e Anita, Patronato di Carpenedo
S: “L’anno scorso ho ho partecipato al progetto BF solidale presso il patronato di Carpenedo (Venezia-Mestre) che consisteva nell’aiutare alcuni bambini delle elementari nello svolgimento dei compiti per casa, ma non solo: molti di loro provenivano da altri Paesi, quindi avevano bisogno di qualcuno con cui dialogare, al fine di imparare nuovi termini o consolidare la lingua. Ognuno di noi ragazzi delle superiori era affiancato da un volontario/a che si preoccupava, soprattutto, di cercare sempre nuovi materiali da fornire ai bambini. Ogni giovedì pomeriggio trascorrevo del tempo in compagnia della generosissima signora M., che doveva stampare, di volta in volta, un gran numero di schede per l’instancabile N. (di origini moldave): il suo quaderno non riusciva nemmeno più a contenerle tutte! Svolgeva gli esercizi con gran foga e interesse, spinto sicuramente dal desiderio di ricevere dei complimenti, ma ancor di più dalla sua voglia smisurata di avere qualche minuto libero per raccontarci qualcosa della sua giornata; quelli erano, senza dubbio, i momenti più utili per insegnargli parole nuove o per correggerlo. In pochissimo tempo io e N. siamo diventati amici: mi piaceva molto ascoltarlo parlare delle sue passioni con un sorriso smagliante, puntualmente sporco di pomodoro! Quest’esperienza mi ha donato tanta gioia, ma soprattutto mi ha arricchito molto dal punto di vista personale. N. e M. sono stati dei perfetti compagni di viaggio, spero di rivederli presto”.
A: “La mia esperienza è stata molto positiva poiché mi sono affezionata ai bambini e anche i tutor sono stati molto d’aiuto. Consiglierei a tutti di farlo poiché è un’esperienza arricchente anche dal lato umano”.
B., Antica Scuola dei Battuti
“Prestare servizio presso l’Antica Scuola dei Battuti è stato molto formativo in quanto mi ha permesso di affacciarmi con un mondo completamente diverso e lontano dal mio, che mi ha consentito di maturare e di accrescere la mia empatia. È stata davvero un’esperienza arricchente, ho trovato operatori disponibili con cui è stato bello collaborare e gli anziani si sono dimostrati sempre molto dolci e disponibili. Si è creato un bel rapporto di amicizia, affetto e aiuto reciproco con tutti”.
V., Sacro Cuore
“La mia esperienza di volontariato al patronato Sacro Cuore la consiglierei a tutti. Sebbene il mio compito fosse quello di aiutare i bambini nelle loro attività scolastiche, posso affermare che proprio loro mi hanno insegnato tanto: ogni volta che li vedevo erano sempre con il sorriso stampato sul volto, pronti a farmi rivivere il loro mondo da bambini.
Non è stato sempre facile, bisognava inventarsi dei metodi sempre nuovi ed originali per far imparare ai bambini ciò che dovevano studiare, ma è appagante raccogliere alla fine i frutti della propria fatica. In più, è sempre bello incrociare i bambini per strada che ti salutano con “Ciao maestra!”
È un esperienza che mi ha formato molto e mi ha fatto crescere, la consiglierei caldamente”.
E., Centro di solidarietà Don Vecchi
“E’ stata per me un’esperienza positiva, che mi ha fatto scoprire quanto sia importante aiutare le persone in difficoltà e durante il mio servizio di volontariato ho avuto anche modo di confrontarmi con persone di culture e Paesi diversi”.