Il nostro angolo Parole Alate

Tutto quello che fa bene al cuore, la storia di Stella e la sua rinascita

La chiamano la “malattia invisibile”, ma è realmente così invisibile? È davvero una malattia?  

La chiamano il mostro: perché questo è. Come se tu fossi una bambina e nel  buio della notte ti facesse visita un incubo dal quale, però, già adulta fai  fatica a svegliarti. 

Un mostro che bussa alle tue porte, fingendo di non farti del male,  regalandoti gioie, mentre in realtà ti priva delle emozioni. La chiamano la  malattia invisibile, ma tanto invisibile non è. Entra dentro di te, ti logora, ti  mangia e ti stritola, facendoti credere che questa sia il tuo unico modo di  vivere, ma non è così.  

È invisibile? Apparentemente sì: niente si vede, nessuno può vederla, ma  intanto il mostro si radica, si inietta e non ti lascia mai più. Ti saluta la  mattina a colazione, ti saluta alla merenda e ti si ripresenta al pranzo, per  poi arrivare alla merenda pomeridiana fino alla cena dove trova pieno sfogo.  È invisibile perché apparentemente, quotidianamente e nell’immediato non  la vedi…ma intanto lei cammina, corre.  

Stella era una ragazza di 19 anni, andava a scuola, lavorava, aveva un  gruppo di amiche e usciva spesso, viveva… Era una ragazza impegnata,  tantissimo. 

Un giorno, quando tutto sembra andare per il meglio, inizia l’incubo. 

Stella si sveglia, si vede bella, ammira se stessa e va a scuola. Si piace ma  comincia a dire che vorrebbe essere di più, anzi dovrebbe essere ancora più  bella. Così inizia a cambiare abitudini, va tutti i giorni in piscina, nuota quanto nuota!- si diverte e comincia finalmente a vedersi ancora più bella,  ma non basta: lei vuole di più. Ma è veramente lei a volerlo?

Inizia la nuova maratona, verso la migliore versione di sé stessa. Tutti i giorni  si impegna al massimo, ma non basta, non basta MAI. 

Tutto questo inizia a pesarle ma allo stesso tempo è come se fosse una  droga. Lei sa che fa male, ma non riesce a farne a meno; lei sa che è  sbagliato, ma vuole tutti i giorni soffrire per quella sensazione di dolore che  allo stesso tempo la fa andare avanti. 

Si inizia ad isolare, ma con cautela, sente che non può, deve andare a  nuotare, deve lavorare, deve studiare, lei deve e basta… Lei deve. 

In tutto questo Stella, stava perdendo l’unica persona con cui avrebbe convissuto per tutta la vita, sé stessa. Ne era consapevole, ma preferiva  andare avanti. 

La mattina si svegliava, andava a scuola e aveva iniziato ad andarci non più  con la sua merenda, ma solo con l’acqua. Aveva iniziato ad amare follemente  il caffè. Beveva tutti i giorni tanti caffè, restava sveglia, arrivava e riusciva a  fine giornata a terminare tutto quello che, nella sua testa, doveva essere  fatto. Ogni giorno la stessa storia, ma piano piano non si trattava più solo  della merenda: Stella saltava pasti perché doveva disperatamente vedersi  bella. Doveva vedersi stupenda. Stella doveva, lei aveva solo questo come  obbiettivo.  

Intorno a lei l’incubo invisibile stava prendendo piede e stava iniziando a  correre, correva con lei… Lei correva per bruciare quello che ingeriva mentre  il mostro correva per spronarla a dare di più. Intorno a lei la gente iniziava  ad accorgersi che ora non era la stessa, ma un po’ per timore, un po’ per  indifferenza, nessuno le aveva detto nulla. Stella era malata, aveva quella  malattia che tutti chiamano invisibile ma che di invisibile non ha nulla. 

Ogni giorno Stella sapeva cosa provava, aveva tutto sotto controllo – diceva lei – ma in realtà lei non aveva nulla sotto controllo. Il suo cervello aveva due  emisferi, due colori, bianco e nero. Giorni in cui il bianco prevaleva sul nero, ma la maggior parte delle volte era il nero a prevalere sul bianco. Lei non  aveva idea di quanto fosse bella, lei doveva solo fare quello che l’emisfero  nero le diceva. Intorno a lei tutto stava scorrendo, lei stava perdendo tutto.  Il tempo passa e non solo è invisibile la malattia ma lei stessa comincia ad  esserlo. La gente se ne rende conto, anche la madre, e così inizia il suo  percorso: un percorso per guarire, fatto di dolore, forse il dolore più grande,  perché Stella e il suo emisfero nero non condividevano questa scelta. 

Stella inizia a curarsi ma la parte nera continua a prevalere. Stella vorrebbe  provare le emozioni della parte bianca ma sa che quella nera prevarrà  sempre. Non sa bene definirne i confini, ma sa solo che la parte nera è lì,  invisibile agli occhi degli altri ma visibile da lei. Ma questa parte nera cos’è,  che potere ha su di lei? 

La parte nera è la malattia invisibile. È una malattia che si riempie della  persona e svuota la stessa di tutto. Si inietta come un virus e ti fa pensare  che qualunque cosa tu faccia, tu la stia facendo male. La malattia che tutti  chiamano invisibile in realtà non è invisibile, è visibile, è una delle malattie che psicologicamente portano alla morte. 

Stella per fortuna è riuscita a conviverci, nell’invisibilità è riuscita ad  emergere e a poco a poco vive. Stella è solo un esempio di tutte quelle  persone che soffrono di disturbi alimentari. Si chiamano disturbi alimentari  perché la malattia prende tutto ciò che è necessario per vivere, quello che ci  dà energia e lo rende un qualcosa in più che, per la parte nera, è un disturbo. 

La malattia invisibile non è invisibile: è dolore, è angoscia, è lotta, è una  guerra dove apparentemente l’unica legione armata è la malattia stessa. Stella uscendo da questa malattia, ha capito che nella vita è importante solo  quello che fa bene al cuore, perché effettivamente finché il cuore batte, Stella  vive.