PAESAGGIRE

PAESAGGIRE  – a cura del prof Ruggero Zanin

 

Paesaggire: 1. verbo poetico riferito al paesaggio (“ho paesaggito molto”, Andrea Zanzotto, La Beltà) 2. preciso dovere di ogni buon cittadino

 

Articolo 9 della Costituzione italiana (con una proposta di integrazione):

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio [, l’ambiente] e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”


 

SCHEDA 1 Il dovere di “paesaggire”

 

Di cosa parliamo?

Dell’articolo 9 della nostra Costituzione:

“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio [, l’ambiente] e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”

 

Perché proprio questo articolo?

L’articolo 9 è uno degli articoli più disattesi e bistrattati della nostra Costituzione; eppure, e giustamente, è uno dei suoi principi fondamentali. Bisogna dirlo forte e chiaro: questo articolo tratta della ricchezza (e della bellezza) principale del nostro Paese. È una ricchezza che, per nulla al mondo, andrebbe distrutta e sperperata. Proprio per questo ogni cittadino ha il dovere di “paesaggire”.

 

Paesaggire”; ma il correttore ortografico del computer dice che è un errore?

In realtà sbaglia il correttore. “Paesaggire” è un verbo che ha un’origine poetica di tutto rispetto; lo si trova in una lirica (La Beltà) del grande poeta veneto (di Pieve di Soligo) Andrea Zanzotto (1921 – 2011).

 

Ma perché proporre l’introduzione della parola “ambiente” nell’articolo 9?

Nella Costituzione non si fa esplicito riferimento all’ambiente, e questo è oggi un limite che andrebbe colmato, introducendo la parola “ambiente” nella Costituzione stessa.

 

Paesaggio e ambiente non sono la stessa cosa?

Per capire la differenza tra “paesaggio” e “ambiente” può essere utile riportare quanto scrive Gilles Clément, un importante studioso del paesaggio, all’inizio del suo Giardini, paesaggio e genio naturale1:

PAESAGGIO AMBIENTE
Alla domanda «cos’è il paesaggio?», possiamo rispondere così: ciò che conserviamo nella memoria dopo aver smesso di guardare (…).

Trattandosi di una percezione (…), il paesaggio sembra essenzialmente soggettivo. Viene letto attraverso un potente filtro, fatto di vissuto personale e di armatura culturale. (…)

Tali constatazioni fanno del paesaggio un oggetto irriducibile a una definizione universale.

Ambiente è l’esatto opposto di paesaggio, nella misura in cui tenta di dare una lettura oggettiva di quanto ci circonda. È anche il versante condivisibile del paesaggio: una lettura scientifica trasmessa da strumenti di analisi che chiunque, quale che sia la sua cultura, può comprendere e valutare in modo comparabile.
  1. trad. di Giuseppe Lucchesini, Macerata, Quodlibet, 2013. Titolo originale: Jardins, paysage et génie naturel (2012).

Scheda 2 – Dal paesaggio “sublime” al “paesaggio Auschwitz”

Updated: 28 Maggio 2021 — 12:14