di Jacopo Fu 3^F – sezione scientifica
Dopo l’evento delle stelle cadenti, delle cosiddette Perseidi o meglio note come “Lacrime di San Lorenzo” dell’agosto 2016, a metà novembre, ci siamo imbattuti nel fenomeno scientifico della superluna. In concomitanza di questo evento è necessario ricordare altre rilevanti e particolari osservazioni precedenti: il 23 giugno 2013 si è avuta la più grande luna piena del 2013; nel 2014 il fenomeno ha avuto la massima visibilità il 10 agosto, in coincidenza con la notte di San Lorenzo. E infine, nella notte di Domenica 13 Novembre 2016 e lunedì 14 c’è stata la luna più grande degli ultimi 60 anni; infatti, l’ultima con tali dimensioni si è osservata nel 1968. Una superluna, per l’esattezza, è la coincidenza di una Luna piena con la minore distanza tra Terra e Luna. Il termine “superluna” non è un termine strettamente astronomico, in quanto la definizione scientifica per il momento del massimo avvicinamento della Luna alla Terra è “perigeo lunare”. Inoltre,
la superluna rappresenta una congiunzione astrale unica in una generazione, anzi due. Come già detto in precedenza, è da 68 anni (dal 26 gennaio 1948) che la Luna non è completamente piena e non si trova nel punto del perigeo: quella posizione che è più vicina alla Terra, lungo il corso della sua orbita ellittica attorno al nostro pianeta. La prossima volta che ciò potrà accadere sarà il 25 novembre 2034. Attesa nella notte del 14 novembre 2016 intorno circa alle 21 la Superluna ha illuminato il cielo notturno di una luce più intensa del solito. Infatti secondo le previsioni scientifiche fatte in precedenza, la Luna avrebbe dovuto sembrare in apparenza il 14% più grande e ben il 30% più luminosa rispetto a tutte le altre volte.
Come si è detto in precedenza, l’effetto è solo un aumento delle dimensioni apparenti della Luna visto dalla Terra. Curiosità: per stimare le dimensioni apparenti degli oggetti celesti in astronomia si usa il diametro angolare (o dimensione angolare) di un oggetto, cioè la misura del suo diametro rispetto alla distanza dall’osservatore sulla terra, secondo una formula matematica. A fini osservativi il diametro angolare si rivela molto più utile della semplice misura del diametro del corpo, perché fornisce una stima delle sue dimensioni apparenti o “l’illusione lunare”, ovvero l’effetto ottico che rende la Luna apparentemente più grande quando è vicina all’orizzonte rispetto a quando è alta nel cielo (una differenza che può arrivare al
300%). Secondo gli esperti la Luna sarebbe dovuta diventare piena circa due ore dopo il suo passaggio nel perigeo, risultando particolarmente grande e brillante. Ciò ha anche portato a dei timori. Infatti l’associazione della Luna con le maree oceaniche ha portato a credere che in presenza di una superluna ci potesse essere un rischio maggiore di eventi come terremoti ed eruzioni vulcaniche. Tuttavia, tali timori sono stati ritenuti molto poco convincenti e, secondo gli scienziati, solo le maree possono essere risultare leggermente più ampie rispetto alla norma, senza comunque portare conseguenze evidenti
e disastrose. In Australia, dove il tempo è più mite, la superluna si è fatta vedere come da appuntamento sulla spiaggia e da lì gli abitanti del posto l’hanno vista sorgere sul mare, mentre da noi invece si è inizialmente dovuto sperare che faccesse capolino fra nuvole e pioggia.
Altre curiosità riguardo al fenomeno: chi avesse usato telescopi o binocoli avrebbe avuto bisogno di un filtro per proteggere gli occhi dalla luce. Anche se Massimo Della Valle, direttore dell’osservatorio napoletano di Capodimonte dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), ha affermato:”Ma io la guarderei a occhio nudo. Si apprezzano mari e crateri. Se invece si usa uno strumento consiglierei di tenere dentro al campo visivo metà Luna e metà cielo buio”. Probabilmente intendeva dire che bisognasse agire in questo modo per non essere completamente saturati dalla brillantezza. Inoltre a Capodimonte, lo
stesso Della Valle con i suoi colleghi dell’Inaf e una ventina di appassionati dell’Unione Astrofili Napoletani hanno accolto circa 300 visitatori per godere della Superluna attraverso il telescopio da 40 centimetri dedicato alla divulgazione. Per di più il direttore Massimo Della Valle aveva aggiunto: ”Prima dell’osservazione spiegherò al pubblico quanto la Luna sia stata importante nella storia dell’astronomia. Non solo grazie a Galileo, ma anche ad Aristarco, ovvero il primo sostenitore della teoria eliocentrica che era riuscito, nel terzo secolo, a misurare con ottima precisione la distanza fra la Terra e il suo satellite.
Un fenomeno che è stato di notevole importanza, in un certo senso indimenticabile e imperdibile.