Campo lungo

Minorenni al lavoro nella fabbrica di Foxconn

di Anna Fu 5A PNI

Foxconn3Sfruttamento del lavoro minorile per produrre e testare giochi destinati ad altri bambini: ecco l’accusa che è stata rivolta negli ultimi mesi alla Foxconn International Holdings [富士康科技集團], la più grande multinazionale taiwanese produttrice di componenti elettronici per i produttori di apparecchiature, tra cui Amazon, Apple, Dell, HP, Microsoft, Motorola, Nintendo, Nokia, Samsung, Sony.

Il caso i è scoppiato nell’ottobre dell’anno scorso, quando l’organizzazione cinese CLW (China Labor Watch) ha ricevuto la denuncia secondo cui all’interno della fabbrica Foxconn di Yantai, nella provincia di Shandong in Cina, sono stati impiegati al lavoro per circa tre settimane ragazzi minori di 16 anni, assunti come stagisti. Molti di questi, per altro, sono stati costretti sotto la minaccia della bocciatura, ad abbandonare momentaneamente gli studi.

Accusata di violare la legge sul lavoro cinese, che vieta qualsiasi assunzione di lavoro sotto i 16 anni, la Foxconn ha ammesso l’utilizzo di lavoro minorile, assicurando che i ragazzi sono già stati restituiti alle rispettive scuole e promettendo il proprio impegno nel controllo interno della propria azienda nel futuro.

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Oltre a questo recente episodio, la Foxconn è stata anche oggetto di attenzione della cronaca per i continui suicidi avvenuti negli anni passati dei suoi dipendenti, a causa delle pessime condizioni di lavoro. Si stima che la paga mensile di un dipendente che lavora per circa 13-14 ore al giorno sia poco più di 200 euro.