Il nostro angolo

Dante Pop? Aspettando il Dantedì…

Chiara Darin ed Elena Rizzi IB cl.

Un giorno, in maniera del tutto casuale in classe ci è stato raccontato che a Firenze si trova un ristorante dal nome “Godi Fiorenza”. Sapevamo, per averlo letto pochi giorni prima, che quelle parole fanno parte di un’invettiva di Dante contro la sua città: ma quell’attacco così duro serve oggi da insegna di un locale pubblico. Di là è sorta la curiosità di cercare altri modi nei quali il grande poeta sia parte della nostra quotidianità; ci siamo quindi interrogati su come la sua figura ma anche le sue produzioni, in particolare la Divina Commedia, siano presenti nella vita di tutti i giorni. Per iniziare, alla domanda “oltre alle sue opere, in quali oggetti o in che luoghi Dante è ancora vivo?” ognuno ha riportato ciò che sapeva in merito, o che ha trovato. Dall’olio Dante, che per primo è emerso nella discussione, abbiamo ampliato l’argomento a fumetti orientali, meme, pubblicità, videogiochi e molto altro, tutti materiali ispirati, in modi differenti, all’autore fiorentino.

Ma partiamo proprio dalla nostra vita di tutti i giorni: la scuola. Al Franchetti, Dante, oltre a essere presente sui banchi, si trova nell’affresco dell’aula magna, dove con la sua tunica rossa e la corona d’alloro risalta tra gli altri personaggi. Ed è proprio per questi suoi tratti riconoscibili che la figura di Dante fa presa nell’immaginario collettivo; viene infatti sempre dipinto abbastanza giovane, dall’espressione seria e dal profilo austero ricalcando le opere di artisti e illustratori che lo hanno ritratto per primi, come il suo contemporaneo Giotto del Bondone.

Ma si incontra Dante, piuttosto spesso, anche per strada: e non solo, come è naturale, nei luoghi che hanno fatto parte della sua vita, come Firenze e altre località toscane. Chi non ha mai sentito una via con il nome di Dante nella propria città? O una Piazza? C’è addirittura nella versione italiana del Monopoly!

Il web, poi, testimonia di una presenza davvero massiccia di riprese e citazioni dalle opere poetiche di Dante: che è stato molto coinvolto nel mondo dei meme. Meme divertenti sì, che per la maggior parte sono citazioni o battute legate alla Divina Commedia (solo una piccola parte si riferisce alle opere minori). Questo perché per fare ironia in uno spazio aperto come il web è quasi obbligatorio sfruttare un testo che tutti conoscono, anche senza uno studio approfondito. Tra i più frequenti sono i meme che ironizzano su Dante come padre della lingua italiana che inorridisce davanti a gravi errori grammaticali, o sul poeta che cerca di conquistare la sua amata Beatrice.

E il testo deriva da citazioni celebri ma anche da parti meno famose della Commedia, che per la loro singolarità diventano motivo di scherzo. Uno degli esempi più ricorrenti è quello dello svenimento: Dante nella Commedia (più precisamente nell’Inferno) sviene due volte ma dai meme sembra che ciò avvenga di continuo. Evidentemente quella reazione colpisce molto i lettori del nostro tempo…

Ma Dante, prima di essere protagonista dei meme, era stato, e continua a essere, un ottimo “testimonial” pubblicitario. Più di cento anni fa, infatti, comparve sui manifesti della macchina per scrivere Olivetti, che scelse Dante come simbolo della letteratura e quindi della scrittura. Di là si arriva a spot televisivi più recenti, dove il poeta si presta a promuovere anche una carta igienica dai rotoli così lunghi, che il poeta può scriverci tutta la sua Commedia.

Abbiamo poi visto che Dante è parte della cultura popolare non solo in Italia. Anzi, il poeta è piuttosto famoso anche in altri Paesi. Non solo, per dire, nella cultura inglese, o nelle Americhe (dove la sua fama è legata anche agli emigrati italiani), ma anche in culture orientali, molto lontane dalla nostra. Dante è presente anche in Giappone, in particolare nei fumetti manga e nelle animazioni digitali. Grazie per esempio alle traduzioni della Commedia pubblicate nel secolo scorso, che hanno ispirato lo scrittore Go Nagai, i giapponesi hanno avuto la possibilità di conoscere l’opera in una versione manga, che ha una notevole fedeltà all’originale ma naturalmente mette in primo piano lo stile del fumetto.

A quanto pare gli orientali sono grandi cultori del poeta fiorentino: tra i maggiori successi degli ultimi anni sembra essere il film d’animazione Dante’s Inferno, prodotto dalla cooperazione di artisti americani, giapponesi e sud-coreani. Si tratta della trasposizione dell’omonimo videogioco in cui Dante è il protagonista che, di ritorno dalla terza crociata, trova nella sua dimora il padre assassinato e l’amata Beatrice in fin di vita; appare quindi Lucifero che trascina l’anima di Beatrice negli inferi, in cui si getta anche lui stesso per tentare di salvarla. Quasi come una sorta di “prequel” del viaggio infernale per arrivare ai gironi veri e propri, che vengono adattati alla concezione orientale di oltretomba: né luogo né realtà eterna ma uno stato mentale.

Tutti questi aspetti provano che Dante non è un personaggio limitato ai manuali di letteratura, ma che è davvero diventato un simbolo ancora riconosciuto della letteratura, della lingua italiana, e della cultura in generale. Se si cerca con attenzione, lo si può trovare dappertutto, e si scopre che Dante accompagna la nostra vita in svariati ambiti, arrivando con la forza del suo personaggio fino alle culture orientali, creando in modi anche inaspettati e talvolta scherzosi un ponte tra realtà geograficamente ed eticamente diverse.