di Giovanna Longobardi, IV Classico
I libri pesano tanto: eppure chi se ne ciba e se li mette in corpo vive tra le nuvole», scriveva Pirandello ne Il fu Mattia Pascal. Si può forse descrivere con questa citazione l’atmosfera respirata giovedì 30 novembre al Franchetti durante il primo appuntamento annuale di Lector in fabula. il progetto permette di confrontarsi sui libri letti esponendo le proprie opinioni in tutta libertà e di proporre idee e spunti per letture successive. Nasce dall’amore per la lettura e la consapevolezza della sua importanza, dalla volontà di mantenerla sempre viva tra le nuove generazioni in una società in cui è sempre più difficile trovare lettori appassionati e ritagliarsi del tempo lontani dalla caotica frenesia del mondo.
Il libro di cui abbiamo discusso è stato Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati. Il romanzo narra la vicenda del giovane ufficiale Giovanni Drogo che, al termine di una vita passata ad aspettare invano la sua grande occasione, tra speranze e amare delusioni, affronterà il più temibile dei nemici: la morte. Il vero protagonista è però il tempo, che gli uomini lasciano trascorrere come assopiti, accorgendosi purtroppo tardi di tutto quello che hanno perso. E il tempo è volato anche per noi! Le due ore sono passate in fretta e sono state senz’altro un’esperienza positiva.
È sempre interessante poter discutere con gli altri di un libro: si confrontano idee e pensieri, si rileggono alcuni pezzi significativi, che hanno suscitato in noi qualche emozione o ci hanno indotti ad alcune riflessioni aprendoci nuovi orizzonti; si condividono anche curiosità e aneddoti. Tutto ovviamente in totale libertà, senza timore alcuno di esporre la propria opinione, cosa a mio avviso fondamentale. Un altro elemento prezioso in un circolo di lettura è la differenza di età: anche in base a questo ognuno può interpretare la storia in modo diverso, offrendo nuovi punti di vista e aspetti da approfondire; la diversità, anche in questo caso, è una ricchezza. Infine, questa non è un’iniziativa che richieda troppo tempo: la lettura è un’attività rilassante e piacevole e in più la partecipazione agli incontri è volontaria.
Ma per continuare c’è bisogno di lettori. Non è fondamentale aver finito il libro (… anche se poi chi non lo ha terminato verrà a sapere il finale…), ma aver voglia di ascoltare e condividere i propri pareri. Per il prossimo appuntamento, venerdì 19 gennaio, il libro scelto è Forte come la morte di Guy De Maupassant. Leggetelo!