Il nostro angolo

Verità e menzogna (concludendo)

Pietro Casarin, V A, G. Bruno

Oggigiorno si viene a stabilire un paradosso imbarazzante: disponiamo di risorse pressocché illimitate per un’informazione enciclopedica, ma rispetto a cinquant’anni fa resta trascurato il valore della verità, a discapito della verità stessa e a discapito di chi, come Guido Lorenzon, ha dedicato la propria vita e ha affrontato quasi mezzo secolo di diffamazioni «per tracciare quella linea tra verità e finzione». Se rinneghiamo il valore della verità, la Storia verrà sradicata dalla dimenticanza, dall’arbitrarietà, della mistificazione e, più concretamente, da fenomeni come il negazionismo.

Lorenzon e Ferrazza col loro ‘Racconto Civile’ ci spingono a conoscere la nostra storia e a riaffermarla nel presente, in virtù del nostro diritto alla Verità: «La Verità è la madre di tutte le nazioni, e voi avete il diritto di conoscere vostra madre».

Se noi smettiamo di indagare la realtà del nostro passato diventeremo dei matricidi della verità, degli ingrati che non avranno riconosciuto la fortuna di vivere in un’epoca purificata dal clima di guerra civile che si viveva fino a pochi decenni fa.

La Verità è un farmaco molto amaro ma indispensabile per vivere liberi. Ora più che mai si reclama una ‘esplosione della verità’, che ci curi dalla malattia dell’eterno presente, mito tanto affascinante quanto ingannevole, perché ci mutila del Passato, l’elemento fondante del pensiero libero.