Il nostro angolo

5 ottobre, Giornata mondiale degli insegnanti: “O CAPITANO, MIO CAPITANO!”

 

Articolo di Giulia Saccon, V B classico

 

“Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, sono queste le cose che ci tengono in vita”.

È questo che insegna John Keating, nuovo professore alla Welton Academy, interpretato da Robin Williams nel classico di Peter Weir L’attimo fuggente. Keating fa uso di un metodo d’insegnamento a dir poco unico, suscitando fin da subito lo stupore dei ragazzi. Incitandoli a strappare pagine del libro di testo, a salire in piedi sulla cattedra e molto altro ancora, riesce a conquistare la loro completa ammirazione e fiducia. Stravolgendo il punto di vista di ragazzi eccessivamente influenzati dalle famiglie, costretti a seguire la strada della propria generazione senza tener conto di ciò che loro desideravano fare ed essere, Keating insegna loro ad allontanarsi dal conformismo, a vedere il mondo dal PROPRIO punto di vista e a farlo da diverse prospettive: “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse”. Keating li spinge a conoscersi e a seguire i loro sogni, ad essere liberi e a cogliere l’attimo.

Si dedica soprattutto all’amore per la poesia, tanto che un gruppo di suoi studenti riporta alla luce la “Setta dei poeti estinti”, una società segreta alla quale apparteneva il professor Keating quand’era studente della Welton. Tra questi c’è Neil Perry, che ispirato dagli insegnamenti di Keating decide di seguire la propria passione per il teatro e, di nascosto dal padre, riesce ad ottenere il ruolo da protagonista in uno spettacolo. Dopo essersi confrontato con il professore che lo esorta a parlare liberamente con il padre, Neil prova a fare ciò che gli è stato consigliato, ma il padre risulta irremovibile. Allora il ragazzo, mentendo a Keating riguardo il consenso non ricevuto, partecipa segretamente allo spettacolo e viene scoperto. Il padre, per l’ennesima volta, gli proibisce di continuare a recitare e per questo Neil decide di togliersi la vita.

Il regista fa intendere che il motivo di tale tragedia sia la costante pressione della famiglia, del severo collegio e della società. Ho letto però molte critiche al film, in cui il peso viene caricato sul professor Keating, proprio come fa la Weston Academy, ritenendo sbagliate le idee e convinzioni che ha messo in testa ai ragazzi, causando di fatto gravissime conseguenze. I critici parlano di un modello di professore totalmente sbagliato, che con il suo metodo forma ragazzi incapaci di affacciarsi al mondo. Viene definito un irresponsabile, un narcisista che fa uso del suo fascino per “ammaliare” gli studenti. Da alcuni è addirittura considerato matto o malato.

In sua difesa, vorrei dire che Keating ha parlato d’indipendenza, di libertà di pensiero, di poesia e romanticismo, argomenti che di certo non portano al suicidio. Per quanto riguarda il suo “fascino” o carisma, credo sia proprio una delle tante caratteristiche che rendano il personaggio interpretato da Robin Williams così iconico e interessante. Infatti, mi ha colpito molto il suo modo di fare, oltre alla sua mentalità: quell’aria costantemente ironica e divertita, come se vedesse tutto da un punto di vista esterno, senza sentirsi coinvolto.

I brividi che ho sentito durante la scena finale sono imparagonabili: quando i ragazzi, guidati da un altro personaggio principale, Todd Anderson interpretato da Ethan Hawke, salgono sui loro banchi dicendo: “Capitano, mio capitano”, per mandare un messaggio a Keating, facendogli capire che erano dalla sua parte. Quello oltre al loro ultimo saluto, credo si possa considerare come un omaggio verso di lui, per ringraziarlo dei preziosi insegnamenti di cui loro hanno fatto tesoro.

Credo che ogni insegnante, al di là della materia che insegna, lasci un po’ di sé ai suoi studenti. Parlando di ciò che si ha studiato per tanto tempo a dei ragazzi, con lo scopo di appassionarli e di farli crescere, si trasmette loro un po’ del proprio modo di vedere ciò che stanno imparando. Per quanto difficile possa essere lavorare con dei giovani e indirizzarli nel loro futuro, ritengo quello dell’insegnante uno dei mestieri migliori al mondo. Dedichiamo questa giornata a loro e all’amore che mettono in quello che fanno!

Titolo originale: Dead Poets Society

Lingua originale: inglese

Paese: Stati Uniti d’America

Anno: 1989

Regia: Peter Weir

Cast: Robin Williams, Robert Sean Leonard, Ethan Hawke, Josh Charles, Gale Hansen, Dylan Kussman, Kurtwood Smith, Allelon Ruggiero, James Waterston, Norman Lloyd.