Bentornati in questa nuova edizione del giornalino d’istituto!
L’innovazione più attesa di quest’anno scolastico per le quinte del liceo linguistico è rappresentata di certo dagli stage linguistici riguardanti le terze lingue, ovvero russo, cinese e giapponese.
Ma che cosa sono gli stage linguistici e qual è il loro scopo?
Si tratta di viaggi che combinano lo studio della lingua e l’immersione culturale; questi percorsi permettono agli studenti di migliorare l’uso della lingua e di conoscere da vicino la vita e le tradizioni dei paesi coinvolti.
A novembre, le studentesse del quinto anno di russo sono partite per Riga (Lettonia), gli studenti di cinese per Pechino (Cina) e quelli di giapponese per Kyoto (Giappone).
Queste sono le domande che abbiamo posto a Matilde Lucarda della classe 5AL, che è stata a Riga:
1. Dove si è svolto lo stage e per quanto tempo?
Lo stage a Riga era abbinato alla lingua russa e si è svolto per due settimane (dal 17 al 31 ottobre 2024) in Lettonia, una delle Repubbliche Baltiche. Eravamo due alunne della 5AL e cinque della 5DL.
2. Come si svolgeva la tua giornata tipo? C’erano particolari regole o abitudini da rispettare durante lo stage?
La mattina alle 9 andavamo a scuola, 20 minuti a piedi da dove abitavamo, facevamo quattro ore con una pausa di 20 minuti. Dopo la scuola andavamo a pranzare di solito al Lidò, che è un locale self service in cui solitamente c’erano prodotti tradizionali russi o lettoni.
Alle 14 solitamente iniziavano le attività e ne abbiamo fatte tante: abbiamo visto la città, il centro storico, alcuni musei come quello dell’occupazione (nazista e sovietica), abbiamo dipinto le nostre matrioške e abbiamo anche cucinato i pel’meni, simili a tortellini, un piatto tipico della Siberia.
Abbiamo fatto anche due uscite che sono durate tutto il giorno: la prima a Jūrmala, una città di mare, e la seconda a Sigulda, in cui c’erano più parchi e boschi.
Alla sera tornavamo a casa e mangiavamo con la nostra mamma ospitante, poi facevamo i compiti e parlavamo un po’ tra di noi e poi andavamo a letto.
Non c’erano regole particolari, tranne ovviamente essere a casa presto.
3. È stato difficile comunicare con la famiglia ospitante?
Io abitavo con altre tre ragazze nella casa della direttrice della scuola, quindi in realtà lei molte volte aveva lezione, ma devo dire che è stata davvero disponibile e gentile, soprattutto quando ci siamo presentate e se ci mancavano dei termini lei ci aiutava molto.
Una sera abbiamo anche giocato in russo a nomi, verbi e aggettivi e devo dire che è stato molto utile, perché abbiamo potuto mettere alla prova la nostra conoscenza della lingua e ovviamente migliorarla.
4.Trovi che questa esperienza abbia migliorato le tue competenze linguistiche?
Sicuramente sì, oltre al gioco citato prima devo dire che anche la scuola mi ha aiutato molto, perché non pensavo davvero di saper parlare così in lingua e l’insegnante era davvero gentile e riusciva a metterci a nostro agio, senza timore di sbagliare.
Inoltre devo dire che imparare nuovi vocaboli lì con un’insegnante madrelingua russa è davvero tutt’altra cosa ed essendo classi molto piccole riuscivamo a parlare molto e quindi abbiamo potuto esercitare la lingua al meglio.
5. Questo viaggio ha soddisfatto le tue aspettative o pensi che ci sia qualcosa da migliorare?
Devo dire che non avevo particolari aspettative, avevo deciso di godermi il viaggio come veniva e forse anche questo mi ha aiutato perché alla fine ero davvero soddisfatta. Il viaggio ha sicuramente migliorato la comprensione della lingua russa e mi ha dato più sicurezza nel parlarla, e poi mi ha fatto molto piacere rafforzare il legame con le altre compagne di classe, con cui abbiamo passato molto più tempo rispetto alle quattro ore settimanali qui a scuola. Le attività mi sono piaciute molto, in particolare dipingere le matrioške e andare a Jūrmala, perché abbiamo potuto vedere anche alcune dače, che sono le case di vacanza in campagna dei russi che vivono in città, solitamente sono fatte di legno e mi sono sembrate molto accoglienti anche se le abbiamo viste solo da fuori. Qui abbiamo anche visto una cattedrale proprio nello stile architettonico tipico russo e anche dentro era davvero curata, piccola e decorata seppur nella sua semplicità.
6. Ci sono stati dei momenti divertenti che vorresti raccontare?
Un’attività è stata anche andare alla banja, che è una sauna tipica proprio della Russia. Lì è stato molto divertente perché, nonostante ci fosse davvero tanto caldo, abbiamo potuto provare un’esperienza tipica della giornata di un russo. Infatti in banja abbiamo visto anche delle signore che ci hanno detto che loro ci vanno tre o quattro volte alla settimana.
Il passaggio dal caldo al freddo è stato scioccante inizialmente, ma dopo l’ho trovato rilassante e salutare soprattutto per la circolazione.