Il nostro angolo Intercultura

Stage a Cambridge: day 7 and 8

Anche oggi siamo andate a Londra e saremmo dovute arrivare presto, sempre alle 8:15, solo che pensavamo di mangiare a casa la sera, perciò abbiamo chiesto a Sally, la nostra mamma ospitante, se ci potevano aspettare, ma quest’ultima ha risposto che avevano degli ospiti, perciò avrebbero mangiato all’una e poi i figli sarebbero andati a letto presto. Sinceramente non ci ho capito niente, se non che in poche parole non ci volevano a casa a cena.

Comunque abbiamo preso il bus per andare a scuola, che era il punto in cui c’era il bus privato. Questa volta le nostre compagne sono arrivate in orario.

Abbiamo visitato prima la cattedrale di St. Paul, in cui si è sposata Diana Spencer, e poi il Millennium Bridge. Alla fine del ponte c’è un museo chiamato Tate Museum, di libero accesso, dove si trovano un dipinto di Piet Mondrian e uno di Lucio Fontana, poi ci siamo spostati in un mercato dove si poteva mangiare. Alcune mie compagne di classe ed io volevamo mangiare da Shake Shack, che si trovava a 15 minuti dal punto d’incontro.

Siamo arrivate, abbiamo ordinato alle 13:15 e all’incirca mezz’ora dopo avevamo tutte finito, quindi siamo partite per ritornare. Lì ci siamo divise in due gruppi non per qualcosa in particolare, ma perché un gruppo era più lento dell’altro, solo che 5 minuti dopo le altre ci hanno chiamato a metà strada chiedendo se avessimo lo zaino di Camilla. Io ho risposto che l’avevo visto dentro Shake Shack, ma pensavo che Camilla l’avesse preso, dal momento che era dietro di me. Però c’era ancora tempo per riprenderlo e arrivare in orario.

Intanto il gruppo più veloce, in cui c’ero anche io, ha fatto in tempo a tornare, quindi abbiamo spiegato ai professori che Camilla aveva perso lo zaino e che le altre sarebbero tornate a breve: per non farla lunga, sono arrivate 20 minuti dopo. 

Successivamente abbiamo visto Tower Bridge, che più ci si avvicina più diventa imponente, poi ci hanno dato mezz’oretta di tempo libero, in una piazzetta accanto a Tower of London, il vecchio castello della famiglia reale, ora inabitato. Abbiamo trascorso questa pausa a vedere i souvenir in un negozio lì vicino; c’erano anche le crêpes, solo che erano ad un prezzo spropositato, perciò abbiamo evitato di mangiarle. 

Dopo aver preso il bus ed essere ritornate a Cambridge, abbiamo mangiato i panini del pocket lunch, che appunto avremmo dovuto mangiare a pranzo, ma sapendo che non ci avrebbero ospitate per cena li avevamo conservati e siamo arrivate a casa verso le 7:30.

Abbiamo salutato la famiglia, ci siamo fatte la doccia tutte e due e poi siamo andate a dormire.

(scritto solo da Sofia)

 

L’ottavo giorno, ovvero l’ultimo, ci siamo svegliate altrettanto presto perché saremmo dovute andare a scuola in taxi, che sarebbe passato alle 8:15, o almeno così pensavamo.

Appena finito di mettere le cose nelle valigie, siamo scese a fare colazione mentre Aaron, il figlio della nostra host mum, portava fuori i bagagli.

Verso le 8 siamo uscite di casa ricevendo un saluto tutt’altro che caloroso da parte della famiglia ospitante, dalla quale ci aspettavamo almeno un abbraccio, ma purtroppo siamo rimaste deluse dalla freddezza con cui ci hanno salutato. 

Il taxi che, come dicevo prima, doveva arrivare alle 8:15 non si è presentato subito, ma abbiamo deciso di aspettare comunque sapendo che ci avrebbe messo un po’ di tempo a trovare la casa.

Dopo ben 30 minuti passati ad aspettare questo taxi al freddo e al gelo, la nostra host mum, che aveva addirittura fatto in tempo a tornare dopo aver accompagnato i figli a scuola, ci ha invitate a entrare, scioccata dal fatto che nonostante fosse passata quasi un’ora, il taxi non si era ancora presentato.

Lì ci ha fatte entrare, per la prima volta in 7 giorni, nel salotto (che era stracolmo di foto), dove abbiamo chiacchierato un po’ e giocato con il cane della cui esistenza avevamo appreso solo quel giorno.

Dopo altri 10 minuti il taxi era finalmente arrivato; abbiamo salutato per l’ultima volta Sally e siamo partite.

Appena arrivate a scuola abbiamo finito i cartelloni nelle due ore rimanenti e infine ci hanno consegnato un attestato del soggiorno.

Dopo pranzo siamo saliti sul bus e ci siamo diretti verso l’aeroporto di Londra, dove abbiamo imbarcato i bagagli e fatto il check-in; ci siamo poi diretti verso la sala d’attesa e abbiamo aspettato che il gate aprisse. Alcune nostre compagne di classe si sono prese degli snack da mangiare durante l’attesa e li hanno offerti anche a noi.

Dopodiché ci siamo imbarcati e lì hanno scambiato il posto a me e Olivia per metterci su quello vicino alla porta di emergenza. 

Il volo in sé è stato molto tranquillo e anche l’atterraggio. Infine siamo andati a riprendere le valigie che avevamo messo in stiva e dopo infiniti saluti siamo tornati tutti a casa.

(scritto solo da Camilla)