Il nostro angolo Intercultura

Stage to Cambridge: day 1 and 2

 

Dalle nostre inviate a Cambridge

Camilla Rienzi e Sofia Toso

Allora iniziamo bene, più o meno: mi sono svegliata alle 3:15 circa, mi sono cambiata e alle 4 sono partita per l’aeroporto.

Dopo un po’ di tempo passato a cercare il parcheggio, alle 4:30 eravamo tutti là.

Sembravano le 7, come se fosse un giorno normale di scuola, ma effettivamente erano poco meno delle 5.

Dopo aver fatto il check-in e quindi aver visto se io e i miei compagni eravamo vicini di posto (spoiler: no), abbiamo eseguito tutte le procedure del controllo zaini, controllo passaporto e di nuovo controllo passaporto. Finalmente si sono fatte le 6:30 e ci hanno fatto imbarcare. Però prima volevo raccontare un piccolo fun fact: dopo il secondo controllo una signora ci ha detto che eravamo in ritardo e continuava a ripeterci di andare nel gate (tutto ciò in inglese), però successivamente si è messa a parlare in italiano con gli altri ragazzi. Era un po’ incoerente, comunque alla fine è arrivato il prof e ci ha permesso di andare a fare un altro controllo della carta di imbarco.

Io ero seduta in mezzo a due tipi strani, una ragazza che nonostante fosse vicino alla finestra si è messa a dormire (a volte aveva pure dei tic particolari), e l’altro mi ha buttato l’acqua addosso e non si è neanche degnato di scusarsi.

Intanto mi stavano cadendo le palpebre quindi ho provato a dormire un po’, alla fine non mi sono sembrate due ore, anche perché i primi 45 minuti sono volati e il resto ero in dormiveglia.

Appena l’aereo è atterrato, il bus privato non era ancora arrivato, perciò abbiamo dovuto aspettare quasi un’ora.

Nel bus, dopo circa mezz’ora, c’è stato un problema con il motore, che si era surriscaldato, e abbiamo dovuto fermarci.

Il conducente ha dovuto accendere il riscaldamento costringendoci così a soffrire il caldo per 40 minuti buoni, il che è stato molto comico sia per la disperazione generale sia per alcune persone che sono addirittura rimaste in canottiera.

Appena il problema si è risolto siamo ripartiti e dopo un’ora che è sembrata un’eternità siamo arrivati alla ILC International School, dove ci hanno fatto depositare le valigie e hanno letto un’introduzione su Cambridge e sulle regole da rispettare.

Dopo questo abbiamo fatto il tour della città divisi in due gruppi, abbiamo visitato 10 dei 32 college e il centro città; dopo siamo tornati a scuola dove dei taxi ci hanno portati alle rispettive famiglie. Purtroppo noi abbiamo dovuto aspettare 40 minuti in più perché la nostra host mum sarebbe stata a casa dalle 5 in poi, in più quando siamo arrivati non abbiamo trovato subito l’indirizzo e il tassista ha dovuto accompagnarci.

Nonostante ciò la casa era molto carina e ci hanno accolti bene, però appena abbiamo iniziato a sistemarci si è presentato un nuovo inconveniente.

La valigia non si apriva con il codice impostato: le abbiamo provate tutte senza successo, perciò siamo passate alla maniere forti. Abbiamo forzato il lucchetto in modo da aprire una cerniera, invece l’altra si è rotta senza che dovessimo forzare.

A parte questo inghippo la serata è proseguita per il verso giusto: i letti erano comodi e non abbiamo sentito nessun suono molesto.

La mattina dopo ci siamo svegliate e preparate verso le 7, poco dopo siamo scese e abbiamo fatto colazione con latte e cereali e un bicchiere di succo d’arancia (buongiorno indigestione!).

Poi siamo uscite per andare a prendere il bus, ma sfortunatamente anche lì ci sono stati dei problemi: il primo bus passava alle 8.14 e l’hanno cancellato, il secondo era 8 minuti in ritardo rispetto all’orario in cui saremmo dovuti partire e per questo siamo arrivate in ritardo, ma fortunatamente non eravamo le uniche.

Le prima lezione è durata un’ora e mezza e abbiamo parlato delle addictions invece nella seconda alcune classi hanno fatto un dibattito.

Nella seconda parte della giornata invece siamo andate al Whipple Museum divisi in due gruppi. Finita la visita ci hanno lasciato un’ora libera per fare un giro nei negozi e verso le 6 siamo tornate a casa.

La cena, che doveva essere una pasta al pesto ma che di pesto non aveva niente, era immangiabile, infatti, nonostante fossi molto dispiaciuta, l’ho lasciata lì.