Cari lettori,
vi siete mai sentiti, come noi, smarriti in un mondo che cambia molto velocemente e che non sembra darci le giuste risposte? Vi siete mai indignati di fronte alla pesante eredità che ci stanno lasciando le generazioni che ci hanno preceduto, dall’ambiente alla politica? Non sentite dentro di voi il desiderio di cambiare le cose e far sentire la vostra voce?
Il nuovo numero di Marzo de “La voce del Bruno-Franchetti” che, da bravi figli della Generazione Z, scorrete sugli schermi dei vostri smartphone vi porrà forse nuovi interrogativi sul futuro che ci aspetta ma vi darà anche qualche risposta, o almeno tenterà di indicarvi la giusta direzione verso cui possiamo muoverci.
A questo proposito, nell’assemblea di istituto dello scorso Gennaio i nostri redattori sotto copertura, travestiti da studenti della IIBcl, hanno raccolto gli umori dei cittadini di domani su temi che ci stanno particolarmente a cuore, quali il rapporto tra giovani e politica o il ruolo che deve avere la scuola nell’educazione alla cittadinanza: proprio la comunità scolastica, attraverso la cooperazione di professori e studenti, dovrebbe con urgenza fornire gli strumenti critici di lettura del tempo presente che ci permetteranno di porre le basi per migliorare lo stato delle cose. Su tematiche affini si interroga anche Asia Arnini (V5 scientifico) che riflette sulle insidiose derive della cultura dell’utile a scuola, che nella maggior parte dei casi tende ad appiattire e non a stimolare il nostro spirito critico.
La parola d’ordine del momento, dunque, è ‘cambiamento’. E non si tratta di una necessità che sentiamo solo noi. Anche sul grande schermo è recentemente tornato un film che ha affascinato le generazioni passate per la ricchezza degli effetti speciali e che, confermando la magia digitale che caratterizza le sue scenografie, riflette sui problemi più impellenti del giorno d’oggi: la progressiva riduzione delle risorse naturali disponibili e l’accettazione di chi è apparentemente diverso. Leggete allora la recensione di Avatar 2, se volete conoscere la soluzione che ha proposto il grande regista James Cameron.
Ma in fondo cosa possiamo fare noi per cambiare le cose? Non siamo troppo piccoli, troppo attaccati al cellulare, troppo distratti, troppo disinteressati e pigri? Quante volte ci siamo sentiti rivolgere queste accuse da genitori e professori! Proprio per questo la redazione de “La voce del BF” ha deciso di farvi una sorpresa: all’interno di questo numero troverete la prima puntata del Podcast “This is uZ”, una serie di biografie di ragazzi della Generazione Z che sin da giovanissimi hanno dimostrato con la loro vita che non ci si deve rassegnare di fronte a ingiustizie e discriminazioni ma che ognuno di noi ha il giusto mordente per ribellarsi allo status quo. Cliccate subito qui per scoprire chi è il protagonista della prima puntata.
Questo esempio vi farà capire che l’età non costituisce mai un ostacolo o una giustificazione per compiere una piccola rivoluzione se si è animati da un vero senso di giustizia. Lo dimostra Vera Jarach, una delle madri di Plaza de Mayo, che all’età di 95 anni continua a testimoniare nelle scuole – e lo scorso febbraio abbiamo avuto l’onore di ascoltarla al Franchetti – la memoria della violenza delle dittature che l’hanno privata degli affetti più cari. Come lei, non dovremmo tollerare mai più il silenzio complice dell’ingiustizia.
Siamo noi, infatti, che abbiamo la libertà ma anche la responsabilità di migliorare il nostro futuro. Rivelatrici sono a tal proposito le parole dell’ingegnere Pietro Baglioni, un ex franchettiano che lavora all’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, che abbiamo intervistato per voi: la sua esperienza ci fa capire che la ricerca scientifica è spesso influenzata anche dalle dinamiche politiche internazionali e che, quindi, il progresso scientifico non può prescindere dalla collaborazione tra Stati e da un appianamento dei conflitti.
Per concludere, se siete stanchi di discorsi sui massimi sistemi e volete distrarvi un po’, cliccate direttamente sulla nostra rubrica “Parole alate”. I testi vincitori della scorsa edizione del premio letterario “Le città di Berto” e una lirica inedita di Linda Cerato, la poetessa ufficiale della nostra redazione, allieteranno il vostro pomeriggio. Oppure se volete viaggiare ancora più lontano con la mente, superando i confini nazionali, immedesimatevi in Lucia Finotello, volando con lei sopra i cieli di Berlino.
Buona lettura!
In questo numero leggerete i seguenti articoli
Assemblea in democrazia, di Giulia Saccon e Leonardo Barato (redazione)
La cultura dell’utile e il pensiero critico, di Asia Arnini
Nunca màs el silencio. Mai più il silenzio, di Elettra Faenza (redazione)
Per aspera ad astra! Intervista a Pietro Baglioni, ex franchettiano all’Esa, di Marta Rosson (redazione)
Il premio letterario “Le città di Berto”:
- Capo Sounion, di Emma Nordio
- Un olmo di pace, di Sara Lubiato
- Tempo sospeso, di Micol Favaretto
Mare in tempesta, di Linda Cerato (redazione)
What leaving for the unknown can turn into – a genuine analysis of my year abroad, di Lucia Finotello
Recensione di Avatar 2, di Maria Chiara Cerni (redazione)
Inoltre potrete ascoltare la prima puntata del Podcast “This is uZ”!
La bio di Giacomo Mazzariol, di Francesca Amendola e Marta Frisoli (redazione)